La scuola di Santandrà si orienta verso una filosofia ecosostenibile ed ecologica che porta ad una organizzazione di spazi e tempi pensata e progettata per dare a bambini, bambine e adulti possibilità di incontro con materiali inediti, di recupero, ricavati dalle rimanenze e dagli scarti della produzione industriale.
Pensare e avere tra le mani un materiale di scarto porta a ricercare nuovi usi, nuove combinazioni e nuovi significati. Significa valorizzare prodotti imperfetti dando a loro una seconda possibilità di cambiamento rispettando così l’oggetto stesso e l’ambiente che lo accoglie.
Questo progetto culturale è in linea con il pensiero di Loris Malaguzzi «di qui i giochi meravigliosi che nascono e crescono da materie e oggetti inattendibili messi insieme da abilità, trovate, calcoli rapidi e ragionamenti sottili, giuste convivenze di misure, volumi, resistenze e equilibri per arrivare a forme e rappresentazioni di progettualità e intenzionalità diverse.»
All’ingresso della scuola è stato pensato uno spazio che accoglie materiali provenienti dal centro di riciclo Re Mida e da industrie della zona di Treviso e provincia. Qui bambini e adulti possono sostare, agire e fare ricerca con gli oggetti intrecciando linguaggi, idee, pensieri e dare vita a scambi comunicativi e relazionali.
Un materiale è una risorsa che va osservata, ripensata, attivata e può generare pensieri divergenti, metaforici e impertinenti. Il nome scelto per questo contesto è Emporio degli scarti, che indica una sorta di magazzino dove versatilità, ricerca e creatività orientano sguardi, pensieri e idee di chi si ferma ad osservarli e a trafficarli.
EMPORIO DEGLI SCARTI
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